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Il lavoro di Aimft, della Dr.ssa Alessandra Marcone, della Prof.ssa Barbara Borroni e della Dr.ssa Antonella Alberici (le ultime due componenti del Comitato Scientifico di Aimft) nasce da una riflessione sul primo caso nella Giurisprudenza Italiana che ha visto l’assoluzione di un paziente affetto da una forma iniziale di Demenza Frontotemporale il quale, a causa della sua malattia, di cui nessuno aveva percepito l’esistenza, aveva realizzato una condotta illecita.
I pazienti con demenza frontotemporale possono, infatti, presentare diversi disturbi comportamentali che li possono portare a commettere atti criminosi anche in una fase precoce di malattia (in questa fase è già presente l’assenza di consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni che è uno dei sintomi tipici della malattia).
Nel dicembre 2020, in Italia, è stato possibile ottenere una sentenza di assoluzione per “totale incapacità totale di intendere e di volere al momento del fatto” dovuta alla Demenza Frontotemporale.
La tendenza al comportamento criminoso nella Demenza Frontotemporale ancora prima che compaiano i sintomi cognitivi o comportamentali è già stato descritto dalla letteratura internazionale, ma la nostra pubblicazione ha fatto luce su un aspetto ancora poco esplorato dalla Comunità Scientifica Italiana che speriamo possa rappresentare il punto di partenza per una riflessione più approfondita.
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